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Il modo migliore è spazzolandoli con uno spazzolini elettrico almeno 2-3 volte al giorno. E’ bene utilizzare un dentifricio al fluoro non abrasivo e spazzolare ogni superficie del dente per un tempo complessivo di 3 minuti. Una volta al giorno, poi, è fondamentale passare il filo interdentale o gli scovolini fra un dente e l’altro.
Ogni sei mesi è consigliabile fare un controllo dal dentista e una pulizia professionale.
La protesi va sempre pulita dopo i pasti e prima di toglierla di notte. La pulizia va eseguita con uno spazzolino apposito e dedicato, con acqua fredda e sapone neutro per le mani non colorato. E’ possibile utilizzare anche pastiglie effervescenti per una pulizia e disinfezione più profonda, ogni 2-3 settimane. Queste vanno usate sempre con acqua fredda.
Una volta che la protesi è pulita va asciugata e riposizionata nella sua scatolina, meglio con un batuffolo di cotone bagnato.
A volte è possibile che, dal momento che le gengive nel tempo si modificano, si creino dei punti di pressione dolenti. Se succede basta semplicemente una breve visita di controllo per alleggerire il punto in questione.
L’ideale è fare una prima visita intorno ai 3-4 anni. Ovviamente, viene eseguito un controllo di carie e dell’igiene con solo uno specchietto e una “matita che conta i denti”. Quest’età è quella giusta per individuare abitudini scorrette sia alimentari sia di succhiamento (uso del ciuccio prolungato) e sia per imparare a conoscere gli strumenti del dentista.
Dal quel momento, i controlli saranno a distanza di tempo e servono per controllare che la crescita di denti e ossa avvenga nel modo corretto.
E’ possibile. Solitamente non si sospendono mai i farmaci, ma si adottano alcune precauzioni. Per pazienti che assumono Coumadin, si consiglia l’estrazione nelle 24-48 ore successive al prelievo di controllo dell’INR. Per tutti i pazienti, invece, dopo l’estrazione si sutura la ferita per impedire che sanguini e a volte si inserisce una spugna di collagene nella ferita per favorire l’emostasi. Spesso si consiglia di utilizzare l’acido tranexamico che è un liquido da spruzzare sulle garze che vanno tenute premute sulla ferita per fermare il sanguinamento per almeno 10 minuti.
Innanzitutto, una visita. Infatti, durante la prima visita, si esegue solo un controllo della situazione della bocca, si evidenziano, se ci sono i problemi e si parla delle soluzioni che ci possono essere. A volte, si eseguono delle piccole lastre per avere un quadro più accurato della situazione.
Una volta che si è preso confidenza con il dentista, si può iniziare dalle procedure più “tranquille” come la pulizia professionale. Abbiamo la possibilità di eseguire una blanda sedazione tramite un gas da inalare che aiuta ad affrontare qualsiasi procedura con tranquillità e sicurezza e senza effetti collaterali.
L’apparecchio per allineare i denti è possibile applicarlo a qualsiasi età. Fondamentale però che le gengive siano in buono stato di salute e che l’igiene orale sia buona. Per gli adulti in particolare ma anche per bambini e adolescenti, c’è la possibilità di utilizzare apparecchi estetici che si vedono poco e sono più comodi, come i bracket (le “stelline”) bianchi ceramici, le mascherine trasparenti o gli attacchi interni o incollati all’interno dei denti.
Assolutamente sì. In entrambi gli studi, abbiamo macchinari di ultima generazione che eseguono lastre in pochi secondi. Siamo particolarmente attenti alla dose di raggi emessa che è la minore possibile.
A Corbetta, poi, abbiamo anche la possibilità di eseguire lastre a fini ortodontici come la teleradiografia latero-laterale.
La fase di contenzione, sia che venga eseguita con uno splintaggio (filo metallico che viene incollato all’interno dei sei denti anteriori) sia con una mascherina trasparente da indossare di notte, è una parte fondamentale dell’ortodonzia.
Purtroppo i denti hanno come una memoria di posizione per cui specialmente dopo aver terminato la terapia, tenderanno a “tornare indietro”. Quindi per non vanificare i risultati ottenuti è fondamentale mantenerli stabilmente nella posizione desiderata.
E’ fondamentale prendersene cura con manovre di igiene ancora più accurate rispetto a quelle praticate sui denti naturali. Gli impianti sostituiscono i denti mancanti con ottimi risultati.
Però quando la gengiva intorno gli impianti si ammala la malattia diventa più grave in più breve tempo rispetto a quella intorno ai denti naturali. Questo significa che è fondamentale che oltre allo spazzolamento si esegua un’igiene interdentale accurata, precisa e costante. Fondamentale sono anche le visite di controllo e le pulizie professionali ogni sei mesi per controllare lo stato delle gengive.
In numerose occasioni, il dentista ha bisogno di intorpidire l’area o il dente da trattare con l’uso di anestetici locali. La articaina e la lidocaina sono gli anestetici più sicuri e comuni in odontoiatria e la possibilità di reazioni allergiche è minima.
Il liquido che viene iniettato, oltre a contenere l’anestetico, contiene anche un farmaco vasocostrittore, che fa restringere, appunto, i vasi sanguigni e fa durare più a lungo l’anestesia.
Il dente anestetizzato e l’area circostante rimangono insensibili per circa 2-3 ore dipendendo dal tipo di iniezione. Quando il flusso sanguigno allontana l’anestetico dal sito dell’iniezione per essere metabolizzato, l’intorpidimento svanisce gradualmente.
Dopo aver lasciato lo studio, si potrebbe avere difficoltà a parlare, mangiare e bere correttamente.
Si consiglia evitare di mangiare fino a che l’area intorpidita e la lingua ritornino a essere sensibili per non mordersi involontariamente. In alternativa mangiare cibi che non richiedano la masticazione come il gelato, lo yogurt o i frullati
La prima cosa da fare in caso di denti sensibili è la ricerca della causa primaria. Talvolta, può essere identificata in maniera autonoma (davanti allo specchio), in altri casi è necessaria la visita odontoiatrica
Lo specialista potrebbe identificare un disagio che rientra nella normalità:
In caso di erosione dello smalto: